Fino alla fine del ‘700 la villa era di proprietà dei Capodilista, un’antichissima famiglia padovana che si fregia del titolo di Conti di Mandria: il loro stemma in marmo è appeso sulla facciata della Torre e in ferro come bandierina segnavento in cima allo spalto più elevato. Dopo la fusione matrimoniale dei Capodilista con la famiglia dogale veneziana degli Emo (che da allora si chiamarono Emo Capodi-lista), la villa passò in proprietà a questi ultimi. Nel 1812 Paolina Emo Capodilista sposò Vettor Daniele Pisani-Zusto, ultimo discendente maschio della ricca e potente famiglia dogale di Venezia, portando in dote il complesso della villa con ampie proprietà terriere. Questi lasciò il complesso alla figlia Laura, che sposò il conte veronese Gerolamo Giusti del giardino. Il complesso poi passò al loro figlio, Vettor Giusti del giardino, che fu Sindaco della Città di Padova, Presidente della Provincia di Padova, e nel 1915 fu nominato Senatore del Regno. Da Vettor Giusti la villa passò alla di lui moglie, la contessa veneziana Giulia Bianchini d’Alberigo, sua cugina in secondo grado; e da questa, infine, ai pronipoti Giulia, Maria Enrica, Giovanni Battista e Gerolamo Lanfranchi.